Il MAN Museo d’Arte moderna e contemporanea di Nuoro inaugura il 18 novembre alle ore 19
Appartenenze, una mostra che è l’occasione per presentare al pubblico le ultime acquisizioni pervenute sotto forma di acquisto, comodato o donazione. La mostra allinea opere di Mario Sironi, Costantino Nivola, Maria Lai, Jorge Eielson, Edina Altara, Vittorio Accornero, Salvatore Fancello , Anna Marongiu, Giorgio Andreotta Calò, Christian Niccoli, all'interno di un percorso che presenta, per ciascuna di esse, un approfondimento storico e tematico, una narrazione che le colloca sullo sfondo della collezione permanente spiegandone il valore e il ruolo all'interno dell'identità stessa della raccolta.
Una sezione a parte, una mostra nella mostra, è riservata all'intervento site specific di Giovanni Campus (classe 1929), il grande artista sardo, milanese d'adozione, che dipanerà negli ambienti del MAN le sue scatole euclidee fatte di composizioni in divenire nel tempo. Camminando fra le sue geometrie, si percepiscono spazi abitati da grafici irregolari, quadranti analitici, piani cartesiani dove rette e segmenti corrono paralleli e si incrociano all'infinito.
Campus orchestra linee, ritmi, perimetri, spigoli, misure, regole ed eccezioni per erigere steccati minimali, paesaggi sintetici, un dominio di segni che si inseguono sulle pareti fino a disegnare luoghi tridimensionali dentro i quali lo spettatore si muove come in un quadro astratto, in un confine liquido fra pittura e architettura.
La componente “tempo” è determinante e dà titolo al ciclo di opere Tempo in processo. Fin dagli anni Settanta, in epoca di concettualismi, l'artista ha lavorato sull'unità dell'allestimento, con tavole collegate fra loro in sequenza, dimostrando così la trasformazione degli elementi modulari – tracce fatte di corda o metallo – nell'arco di una durata prestabilita. L'effetto è completo quando pittura e scultura si integrano creando scenari avvolgenti, superfici piane proiettate nella terza dimensione. Costruire lo spazio attraverso il disegno, nel tempo della pratica e del metodo, è la ricerca che scorre in sottotraccia a tutta la riflessione del maestro fatta di rigore e lirismo. Per Campus la matematica è poesia.
Il prezioso intervento di Giovanni Campus sarà accompagnato da un dossier della nuova collana editoriale I quaderni del MAN, con un testo critico a cura di Chiara Gatti.
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